di Letizia Porcini
Tra grandi cooperative e piccole aziende vinicole, l’Orvieto si presenta come l’espressione corale di un territorio dalla grande pluralità di interpretazioni, con un potenziale nel tempo in cerca di maggiore spazio.
Winescritic.com approda a Orvieto, città del vino di origine etrusca, una popolazione che ha lasciato un’impronta decisa del proprio passaggio su queste terre, in special modo per quanto concerne la viticoltura.
Ne è un esempio il tradizionale sistema di allevamento ad alberata che qua e là ancora si intravede, spesso più a scopo ornamentale che produttivo, e localmente chiamato Testucchio o Stucchio, in cui la vite si presenta arrampicata su un acero.
Arroccata su una rupe tufacea, come altri borghi del territorio e la non lontana Civita di Bagnoregio, Orvieto è stata oggetto di diversi interventi di mantenimento poiché il materiale di origine vulcanica che ne costituisce il basamento (in prevalenza formato da tufi, ignimbriti e colate di lava) è posizionato al di sopra delle sabbie plioceniche, creando un “pavimento” poco stabile e soggetto al dilavamento.
È proprio durante il Pliocene che gran parte dell’area viene inondato dalle acque, motivo per il quale è facile reperire, in alcuni vigneti, conchiglie fossili.

Le litologie fondamentali di questo areale comprendono dunque, oltre a terreni vulcanici e sabbiosi, anche terreni alluvionali e argille.
Una delle caratteristiche essenziali di Orvieto, che influisce sulle proprietà organolettiche dei vini, come ci riferisce il Direttore del Consorzio Tutela Vini Orvieto Francesco Alessandro Nini, è legata alle escursioni termiche, che si inseriscono in una tendenza climatica subcontinentale.
La congiunzione di singolari condizioni, unitamente alla presenza del vicino bacino artificiale di Corbara, accorda la possibilità di realizzare dei vini muffati da vendemmia tardiva, inclusi come tipologia nel disciplinare dell’Orvieto DOC.


Nelle sale del Consorzio, sono stati degustati circa 50 campioni, comprensivi delle proposte in rosso del territorio ascrivibili a diverse denominazioni (Umbria, Tuscia, Orvietano Doc), con una discreta adesione di cantine consorziate sebbene incompleta.
Dagli assaggi sono emersi due elementi principali, che sono stati affrontati anche nel confronto con i produttori e con il Direttore Nini.
In primo luogo, le larghe maglie del disciplinare Orvieto conducono a una relativa libertà d’interpretazione giacché esso prevede un minimo del 60% da dividere tra Grechetto e Trebbiano Toscano, localmente detto Procanico, unitamente a un saldo del 40% in cui sono inclusi tutti i vitigni del medesimo colore ammessi dal Registro regionale ivi comprese varietà internazionali come Chardonnay e Sauvignon.
“In questo senso – spiega Pietro Dubini della cantina Palazzone – non essendoci un’indicazione di percentuale minima per Grechetto e Trebbiano, il disciplinare ammette anche la libertà di destinare il 59% al Trebbiano e solo l’1% di Grechetto, e, magari, la restante parte al Sauvignon”.
Sebbene l’Orvieto nasca come un vino “corale” nell’espressione di diversi vitigni, forse un’eccessiva discrezionalità conduce a un’identità poco univoca e riconoscibile.
“La diversità è senz’altro un valore, perché ognuno ha la propria interpretazione e il proprio stile, serve però una rotta comune” asserisce Dubini.
Prima delle recenti modifiche al disciplinare, l’Orvieto si produceva in uvaggio tanto che le vigne storiche, come quella ancora conservata per esempio presso l’azienda Argillae, della famiglia Bonollo e gestita dal 2015 in prima persona da Giulia di Cosimo (Vicepresidente del Consorzio), presentavano una commistione di varietà cosicché il blend nascesse fin dal vigneto in fase di raccolta.

Le uve tradizionali, accanto a Grechetto (presente in entrambi i cloni, di Todi e di Orvieto) e Procanico, sono gli autoctoni Verdello, ad oggi identificato come Verdicchio, e Drupeggio (in toscana Canaiolo bianco) unitamente alla Malvasia.
L’Orvieto si presenta a tutti gli effetti come un vino di territorio più che di vitigno e con un potenziale evolutivo figlio del contesto geologico e pedoclimatico probabilmente ancora non del tutto valorizzato e promosso.
“Il nostro slogan più recente è ‘pluralità di suoli e di espressione’” conferma il Direttore Nini, sottolineando i concetti sovraesposti.
L’altro elemento che emerge da una più approfondita analisi riflette la duplice natura delle cantine consorziate, dividendosi tra grandi realtà industriali e PMI. “Su 2100 ettari di areale complessivo, interregionale, ben oltre la metà si trova in mano a viticoltori che conferiscono alle cooperative” illustra il Direttore del Consorzio, sottolineando l’importanza di seguire un profilo educativo per fare formazione a chi si occupa della vigna soltanto come secondo lavoro “Ad esempio, ci occupiamo di inviare dei bollettini meteo settimanali per aiutare soprattutto i vignaioli più piccoli, che conferiscono, nella gestione del vigneto suggerendo di fare o meno dei trattamenti, scegliere la migliore settimana per la vendemmia delle diverse varietà, andando quindi a supportare le piccole realtà verso un obiettivo qualitativo comune.”
Un punto senz’altro a favore del prodotto a marchio Orvieto, su cui insiste Nini, è anche l’ottimo rapporto qualità prezzo, spendibile specialmente in questo momento storico di contrazione economica, senza contare che si tratta di un vino bianco in un momento in cui queste tipologia di vino sta prendendo sempre più piede tra i consumatori a scapito dei vini rossi.
La direzione futura del Consorzio è quindi quella di operare a livello di disciplinare introducendo innanzitutto una linea per vini di basso grado alcolico, in risposta alle richieste del mercato, che andrà a separare in maniera più netta, lavorando anche da un punto di vista visivo, quei vini prodotti invece con l’ambizione di regalare una maggiore profondità.

Le degustazioni hanno posto l’accento su un elemento cruciale, nonché pregio dei grandi vini bianchi di Orvieto: la longevità.
Le annate più recenti, infatti, coerentemente con la loro gioventù, non presentano ancora quella profondità gustativa che già uno o due anni di bottiglia riescono a regalare, sebbene più che gradevoli nella porzione olfattiva.
Per l’Orvieto Classico Superiore dunque, punta di diamante della denominazione, le poche 2022 presentate dimostrano uno stacco netto in termini di complessità sensoriale, profilandosi tra i migliori campioni degustati come nel caso di Campo del Guardiano, dell’azienda Palazzone e il Panata di Argillae.
Discorso simile si può operare per l’annata 2023, che si attesta tutta sopra i 90 punti. Si è distinto in modo particolare l’Orvieto Classico Superiore Domirante di Cantine Battisti, tra le new entry del Consorzio, a base di Grechetto, Trebbiano e Chardonnay, raffinato e composito al naso, con una esemplare bellezza gustativa, seguito da un nome storico di Civitella d’Agliano, Sergio Mottura, con il suo Orvieto DOC Tragugnano (50% Procanico e 50% Grechetto), dall’eleganza senza tempo e dinamica progressione gustativa.
Hanno colpito per l’intensità aromatica, con schiette note floreali e la tensione palatale distesa lungo tutto il sorso, l’Orvieto Classico Frammento di Decugnano dei Barbi (55% Grechetto, 20% Vermentino, 20% Sauvignon Blanc, 5% Procanico) e nuovamente il Classico Superiore Panata di Argillae (70% Grechetto e 30% Procanico).
Venendo all’ancora giovanissima 2024, un’esemplare esecuzione, che sottintende un prospettico futuro, è il Classico Superiore Terre Vineate di Palazzone mentre, anche in una riflessione di rapporto qualità-prezzo, possiamo citare l’Orvieto Classico di Cardeto, genuino, fresco e salino.
Vini Rossi
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Castello di Montegiove | Orvietano | Elicius | 2015 | 93 | Rosso | |
Naso adulto ma composto, lineare nella successione di kirsch, pepe nero, alloro, violetta e rafano. Prugne disidratate, carrube e nuance di resina completano la scena secondaria, creando profondità aromatica. Corpo medio-pieno, denso, soddisfacente, coinvolge il palato in una progressione tridimensionale in cui il tannino si dimostra abbastanza sottile e fitto, finale gentile. Bevi ora. |
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Barberani | Umbria | Polvento | 2020 | 93 | Rosso | |
Austero, distinto, il complesso profilo aromatico intreccia marasca, arancia sanguinella, foglie di salvia, guaranà con nuance di miele di tiglio, mela in pezzi e canfora. Corpo medio-pieno, soddisfacente e materico, sottilissimo il tannino, finale scorrevole e luminoso. Bevi ora. |
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Paolo e Noemia d'Amico | Umbria | Atlante | 2019 | 93 | Rosso | |
Profondo, denso e scuro, si districa tra violetta, magnolia, lampone, prugna, quindi pepe nero, alloro, scorza di cedro con piacevoli incursioni balsamiche. Sullo sfondo sfumature di cuoio e boisé che creano spessore al profilo aromatico. Corpo medio, tannino garbato, dimostra una vena di freschezza che alleggerisce il sorso, finale netto. Bevi ora. |
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Cantine Battisti | Umbria | Rosso la Sera | 2022 | 92 | Rosso | |
Profilo fresco e di giusta eleganza in una commistione di ciliegia, lampone, alloro, violetta, timo con incursioni balsamiche e speziate. Corpo medio, fittissimo il tannino ancora scalpitante, si integra nella componente gustativa con una certa disinvoltura, delicatamente sapido e dal finale incline al sorso. Meglio dal 2027 |
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Cantine Battisti | Umbria | Le donne | 2022 | 92 | Rosso | |
Goloso, ricco e materico il naso, con un tripudio di frutta, scorza di agrumi, glicine, fichi freschi, spezie dolci e tabacco. Corpo medio di bella presenza, glicerico e con una componente fruttata che torna prepotentemente protagonista, leggero nella componente tannica, finale beverino e saporito. Bevi ora. |
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Decugnano dei Barbi | Umbria | Battito | 2022 | 92 | Rosso | |
Profilo aromatico carnoso, con fragola e prugna mature, pompelmo e alloro. Fresche sfumature terpeniche e canforate si inseriscono sullo sfondo. Corpo medio, dall'evidente vena acido-sapida che rende saporito e piacevole il sorso dal finale più che luminoso. |
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Castello di Montegiove | Orvietano | Eptesio | 2016 | 91 | Rosso | |
Succoso e pieno, scuro in questo tripudio di frutti come fragola, ciliegia e prugna che lasciano intravedere liquirizia, spezia scura, cardamomo e fiori pressati. Legni balsamici e lavanda si muovo sulla scena secondaria con intarsi di cacao. Corpo medio-leggero, delineato da una giusta acidità, tannino setoso e finale sincero. |
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Le Velette | Umbria | Calanco | 2017 | 91 | Rosso | |
Severo ma accattivante questo calice in cui si alternano spezie, fiori e frutta, declinato nelle note di noce moscata, curcuma, violetta, petali di rosa, magnolia e ciliegia. Uno sfondo di castagne, erbe aromatiche e resina completa il quadro. Corpo medio, tannino in bell'evidenza e mordente, si congeda rigido. |
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Cantine Monrubio | Umbria | Palaia | 2022 | 90 | Rosso | |
Goloso di frutta nella componente olfattiva composta da fragola, lampone e ciliegia Durone, cui si aggiunge una sottile nota speziata quindi caramello salato e carrube. Corpo medio-leggero, fresco, contenuto il tannino, finale senza fronzoli. |
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Decugnano dei Barbi | Umbria | A.D. 1212 | 2021 | 90 | Rosso | |
Molto severo nella porzione aromatica, lascia intravedere frutti rossi, mirtillo, petali di rosa, mandarino, cardamomo, e spezie scure. Corpo medio-leggero, si distende sul palato con un tannino vivido ma cesellato, dal finale austero. Meglio dal 2027. |
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Argillae | Umbria | Sinuoso | 2023 | 89 | Rosso | |
Accattivante nella componente olfattiva, dalle fascinazioni speziate di pepe e bacche di ginepro, fuse a ciliegia, prugna e arancia sanguinella con erbe aromatiche a corredo. Corpo medio-leggero, fitto il tannino ma integrato, rustico il finale. |
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Castello di Montegiove | Orvietano | 2019 | 88 | Rosso | ||
Naso maturo, poco accattivante, con sensazioni di ciliegia, rosa, pepe nero, bacca di ginepro, cedro in pezzi, nuance ematiche, tabacco e sfumature boisé. Corpo leggero, tannino ruvido poco integrato, rustico nel finale. |
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Le Poie | Umbria | Emozioni | 2022 | 88 | Rosso | |
Apertura poco decisa, lascia poi spazio a frutti rossi, note ematiche, arancia sanguinella e magnolia a corredo. Corpo leggero, fresco e beverino, tannino impalpabile, e finale un po' scarno. |
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Bigi | Umbria | Sartiano | 2022 | 88 | Rosso | |
Linea olfattiva rigida, di stampo vegetale-balsamico, con rosmarino, lavanda, canapa, fieno arso e rafano. A seguire, prugna, marasca e pompelmo in pezzi. Corpo medio-leggero, ben teso il tannino, moderatamente fresco e sapido, finale netto. |
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Cantina Custodi | Umbria | Piancoleto | 2024 | 85 | Rosso | |
L'impronta olfattiva denota una certa gioventù, impreciso, con sensazioni vinose e di frutta scura, oleandro, curry e cerotto. Corpo medio, tannino poco integrato e ruvido, finale poco aggraziato. |
Vini Bianchi
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Palazzone | Orvieto Classico Superiore | Campo del Guardiano Bianco Classico Superiore | 2014 | 95 | Bianco | |
Grande carattere e personalità in questo Orvieto a 11 anni dalla vendemmia, con una sorprendente freschezza di liquirizia, anice e nepitella. Sotto, delle sensazioni leggiadre di erbe aromatiche quindi susine e mandorla. Corpo medio-leggero, coinvolgente nel sorso, progredisce verso un finale sapido e ben disteso, perfettamente in forma. |
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Palazzone | Orvieto Classico Superiore | Campo del Guardiano Bianco Classico Superiore | 2012 | 95 | Bianco | |
A 13 anni dalla vendemmia, mostra ancora una vibrante energia, mentre si fanno strada eleganti cenni di idrocarburi lasciando poi spazio a fichi secchi, scorza di cedro, frutta secca mentre una piacevole freschezza balsamica si muove sullo sfondo. Corpo medio, ancora vibrante, elegante e saporito, lunghissimo e coinvolgente fino al congedo. |
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Cantine Battisti | Orvieto Classico Superiore | Domirante Bianco Classico Superiore | 2023 | 94 | Bianco | |
Raffinato, elegante e sincero, un esemplare di pregevole fattura che mostra una veste armonica intessuta da un composito bouquet floreale quindi pompelmo e mandarino, pesca nettarina, passion fruit e carambola. Sfumature balsamiche, foglia di té e santoreggia a corredo. Corpo medio di grande distensione, vibrante, energico e dinamico, ingaggia il palato in una progressione salina e fresca, dalla splendida bellezza gustativa. Bevi ora o invecchia. |
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Palazzone | Orvieto Classico Superiore | Campo del Guardiano Bianco Classico Superiore | 2022 | 94 | Bianco | |
L'olfatto si presenta maturo, stratificato, con un crescendo di agrumi, frutta tropicale, nespole, camomilla, tiglio, arricchiti da pepe di Sichuan, salvia, mandorla fresca e sfumature marine. Corpo medio, turgido, di grande impatto e carattere donando spessore a questo sorso, spiccatamente sapido, vibrante sino al lungo congedo, mostrando al massimo il carattere e l'espressività che l'Orvieto può donare. Bevi ora o invecchia. |
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Argillae | Orvieto Classico Superiore | Panata Bianco Classico Superiore | 2022 | 94 | Bianco | |
Espressivo, dimostrazione di come un anno in più in bottiglia riesca a far esprimere in modo più deciso l'identità del territorio di Orvieto, sensuale, dalle accattivanti sfumature boisé e di tabacco biondo dunque susina gialla, ginestra e uva spina. A creare maggiore profondità e freschezza si inseriscono nuance di gesso, salicornia e refoli balsamici. Corpo slanciato e ben sostenuto da vibrante sapidità e acidità, lunghissimo nella progressione gustativa sino al finale arioso e brillante. Molto bello. |
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Sergio Mottura | Orvieto | Tragugnano Bianco | 2023 | 93 | Bianco | |
Elegante e articolato nell'espressione aromatica che intreccia miele, spezia dolce, susina gialla e ribes bianco. Pepe di Sichuan, camomilla, mimosa si intersecano a una fresca venatura balsamica che dona profondità e carattere. Corpo medio-leggero, vibrante e pungente, dinamico nella progressione e dal finale solare. |
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Palazzone | Orvieto Classico Superiore | Terre Vineate Bianco Classico Superiore | 2024 | 93 | Bianco | |
Mediterraneo, solare, concede una successione di agrumi come pompelmo e limone, dunque albicocca, toni tropicali, mimosa e rosa bianca. Sebbene ancora in gioventù, dimostra già buon carattere e un nerbo "verticale", con sottili erbe aromatiche e fieno a completare il quadro. Corpo lineare e medio-leggero, dal piglio spiccatamente sapido e acidità viva che sorregge il sorso, donando una chiosa croccante e di grande pulizia. Meglio dal 2027. |
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Decugnano dei Barbi | Orvieto Classico | Frammento Bianco Classico | 2023 | 92 | Bianco | |
Intenso, complesso e stratificato, si snoda tra ananas matura, pesca nettarina, uva spina, bosso, pompelmo e pomelo. Fiori di zagara, ibisco e foglie di té completano il quadro. Corpo medio, ben teso e di moderata estrazione, soffice sapidità che percorre tutto il sorso dal finale mediterraneo e gioioso. Bevi ora o invecchia. |
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Argillae | Orvieto Classico Superiore | Panata Bianco Classico Superiore | 2023 | 92 | Bianco | |
Maturo e mediterraneo, intreccia toni di pompelmo, ananas, mango con sensazioni floreali di mimosa, zagara e oleandro. Venature piraziniche e balsamiche a corredo. Corpo medio, di buona densità, sapido, mostra una discreta tensione e finale pulito. |
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Sergio Mottura | Civitella d'Agliano | Poggio Della Costa Bianco | 2023 | 92 | Bianco | |
Grande carattere e personalità in questo Grechetto, maturo e denso nella porzione fruttata, con pesca, albicocca e mango in pezzi, mentre fanno capolino gli agrumi con mandarino e pompelmo. Delicate sensazioni balsamiche e toni iodati, regalano tridimensionalità al calice con erbe aromatiche a corredo. Corpo medio-leggero, sorretto da grande tensione, che sfocia verso una vena fenolica dal piglio amaricante sul finale. Meglio dal 2026. |
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Cantine Battisti | Umbria | Vermentino | 2023 | 92 | Bianco | |
Aggraziato, seducente con toni di talco, susina gialla e albicocca fresca, ribes bianco e fiori di zagara. Mandarino e nepitella a corredo. Corpo medio-leggero, denota piacevole freschezza e bilanciata acidità sino al finale luminoso e vivace. |
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Cardeto | Orvieto Classico | Bianco Classico | 2024 | 91 | Bianco | |
Schietto e vivace sin dalla prima olfazione, mostra un fresco quadro composto da fiori bianchi, Sfusato amalfitano, pesca bianca e albicocca, mentre sensazioni saline, basilico e salicornia ne arricchiscono la sfera aromatica. Il corpo è leggero e disteso, sapido e percorso da agrumi concedendo un finale luminoso e ricco. Bevi ora o invecchia. |
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Cantina Custodi | Orvieto Classico | Belloro Bianco Classico | 2024 | 91 | Bianco | |
Ricco ed espressivo nel profilo sensoriale che apre con note solari di girasole, ginestra, mimosa quindi pesca e mango. Erbe aromatiche come salvia e aneto freschi, si intrecciano a toni balsamici di mentuccia e sensazioni piraziniche che ne arricchiscono la profondità aromatica. Corpo medio, di buona densità, coerente con la via diretta si congeda piacevolmente saporito e fruttato. Bevi ora. |
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Decugnano dei Barbi | Orvieto Classico Superiore | Mare Antico Classico Superiore | 2023 | 91 | Bianco | |
Inebriante e invitante questo profilo olfattivo dall'accattivante complessità, ammalia con una concertazione di toni mediterranei di agrumi quindi pesca, albicocca e ananas, con mandorla fresca e fiori di acacia a completare il quadro. Corpo medio-leggero, quasi impalbabile, dalla sapidità sottile, finale esile. |
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Sergio Mottura | Civitella d'Agliano | La Torre a Civitella Bianco | 2023 | 91 | Bianco | |
Fresco e armonico, affascinante nell'esposizione di pomi mediterranei, fiori bianchi, nepitella, tabacco biondo e salvia. La mandorla fresca, lo zafferano e tinte tropicali completano la progressione olfattiva. Corpo medio, sin da subito denota grande tensione palatale che vira verso una vivace sapidità che conduce a un finale di carattere, un filo amaricante e ben verticale. |
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Le Velette | Umbria | Sole Uve Grechetto | 2020 | 91 | Bianco | |
Profondo, elegante, si concede in una successione di fiori pressati, cedro in pezzi, salvia, rosmarino, passion fruit, susina gialla e mandorla. Miele di castagno e tabacco biondo si accodano a corredo. Corpo medio-leggero, beverino, progredisce verso la porzione sapida che caratterizza la chiosa. Bevi ora. |
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Argillae | Orvieto Superiore | Signorelli Superiore Bianco | 2024 | 91 | Bianco | |
Volontà dell'azienda di mostrare le due facce dell'Orvieto Superiore, uno con tappo Diam e questo con tappo a vite che si distingue per la sua grande aromaticità che colpisce sin da subito, con pesca bianca, susina gialla, ginestra, sfumature iodate. Tanti fiori bianchi, finocchietto e anice si muovono sulla scena secondaria, accrescendone la freschezza. Corpo medio, di discreta avvolgenza, accattivante, dalla pungenza sottile, saporito e luminoso il finale. |
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Paolo e Noemia d'Amico | Orvieto | Noe dei Calanchi Bianco | 2024 | 90 | Bianco | |
Naso mediterraneo e fresco, con pera Kaiser, mela, scorza di cedro, anice ed erbe aromatiche. Nuance iodate sullo sfondo. Corpo esile ma dall'acidità viva, saporito il sorso, dal congedo lineare. Meglio dal 2026. |
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Sergio Mottura | Orvieto | Bianco | 2024 | 90 | Bianco | |
L'apertura olfattiva è incentrata su pomi mediterranei, banana e mandorla verde. Sulla scena secondaria, compaiono piacevoli note terpeniche di fiori bianchi, foglia di pomodoro e nuance agrumate. Corpo medio, dall'acidità signorile, finale lineare. |
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Argillae | Orvieto Superiore | Bianco Superiore | 2024 | 90 | Bianco | |
Naso maturo, dolce e invitante, in un susseguirsi di susina gialla matura, pesca nettarina, viburnum e gelsomino. Foglie di té e guaranà completano il quadro. Corpo medio, succoso, di buona estrazione e moderata freschezza, si assottiglia lungo la progressione, concedendo un finale di salgemma semplice e pulito. |
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Cantine Monrubio | Orvieto Classico | Dieci gradi Bianco Classico | 2024 | 90 | Bianco | |
Leggiadro ed effimero, mostra grande raffinatezza nella presentazione di pomi mediterranei, susina gialla, fiori recisi e fieno fresco. Sulla scena secondaria compaiono sensazioni più dolci, con pesca tabacchiera, melone invernale e camomilla. Corpo medio, di buona estrazione, dalla vena acida poco aggressiva, e finale conciso. |
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Le Velette | Orvieto Classico Superiore | Lunato Bianco Classico Superiore | 2023 | 90 | Bianco | |
Tanta frutta in questo calice, con toni tropicali, melone cantalupo e pesca. Sullo sfondo, lascia intravedere camomilla, mimosa ed erbe aromatiche. Corpo medio-leggero, dalla buona sapidità, nella progressione volge verso una vena amaricante che accompagna nel congedo. |
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Barberani | Orvieto Classico Superiore | Luigi e Giovanna Bianco Classico Superiore | 2022 | 90 | Bianco | |
Imprinting balsamico, con resina, nepitella, liquirizia e anice ad aprire il quadro aromatico; a seguire, pompelmo, pesca, tabacco biondo e delicati toni boisé. Corpo medio, di buona densità, acidità sottile e finale spento. |
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Palazzone | Umbria | Grechetto | 2024 | 90 | Bianco | |
Tanta frutta fresca in questo calice, declinata in mela, pera, melone invernale e ananas poco maturo. Fiori di bosso, oleandro, mandorla fresca e anice concorrono alla definizione della scena secondaria. Corpo medio-leggero, dalla viva vena acido-sapida, fascinazioni agrumate che si distendono sino alla chiosa. |
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Argillae | Umbria | Primo d'anfora Bianco | 2022 | 90 | Bianco | |
Contratto e poco disteso, lascia intravedere sfumature agrumate di pompelmo e cedro, mentre frutta a pasta gialla come ananas e mango fanno capolino assieme a pera, fiori di zagara ed erba recisa. Legni balsamici e tabacco biondo completano il quadro. Corpo medio, succoso e dalla tendenza dolce, orientato su toni fruttati sino alla chiosa, che ambisce a una maggiore lunghezza, pulito e schietto nel finale. |
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Palazzone | Umbria | Grechetto | 2024 | 90 | Bianco | |
Piglio agrumato, vivace, con sensazioni di frutta a polpa gialla come pesca, mango e ananas, su uno sfondo di santoreggia, lemongrass, timo e iodio. Corpo agile, ben sostenuto da acidità e sapidità che allunga sino alla chiosa fresca e salina. |
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Bigi | Orvieto Classico | Vigneto Torricella Bianco Classico | 2024 | 89 | Bianco | |
Molto serioso in quest'apertura dai ricordi di cedro e uva spina, con fiori bianchi pressati, fieno e foglia di pomodoro. Sfumature salmastre completano il quadro. Corpo medio, saporito nell'approccio si dimostra esile nella progressione, dalla chiusura poco incisiva. |
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Barberani | Orvieto Classico | Castagnolo Bianco Classico | 2024 | 89 | Bianco | |
Teso, energico, si mostra sin da subito ben incentrato sui toni agrumati di lime, chinotto e scorza di limone. Ad accompagnare, finocchietto, anice, foglia di té e passion fruit. Corpo slanciato, velatamente sapido, manca di tensione e materia sul congedo. |
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Argillae | Umbria | Grechetto | 2024 | 89 | Bianco | |
Naso dall'impatto fresco e balsamico, con note canforate e di liquirizia in bella mostra, intrecciate a biancospino, ibisco, gelsomino e glicine. Si aggiunge al quadro la componente fruttata con pesca e susina gialla con foglie di té sullo sfondo. Corpo medio-leggero, di media tensione, manca di materia nella progressione, congedandosi pulito ma troppo presto. |
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Paolo e Noemia d'Amico | Tuscia | Agylla Grechetto | 2023 | 89 | Bianco | |
Impatto maturo e succoso, con pesca nettarina e ananas maturo in bella vista, quindi té, camomilla, glicine e mandorla. Corpo medio, dall'acidità sottaciuta, e finale ammandorlato e conciso. |
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Palazzone | Vino Bianco | Musco Bianco | 2022 | 89 | Bianco | |
Naso maturo e denso, di cedro in pezzi, nespole e pesca percoca quindi erbe aromatiche. Caffé bianco, zafferano e cardamomo a corredo. Corpo snello e scivolato, netto nella sua veste composta e delicatamente fruttata, si congeda sapido e senza fronzoli. |
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Argillae | Vino Bianco | 9.3 Bianco | 0 | 89 | Bianco | |
Profilo aromatico fresco e croccante, sensazioni di erba recisa, fiori bianchi, scorza di limone e mandorla fresca. Corpo snello, una delicata ma elegante vena acida percorre il sorso, nitido nel finale. Interessate soluzione per un vino a bassa gradazione. |
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Tenuta la Macina | Orvieto | Polemos Bianco | 2024 | 88 | Bianco | |
Fragrante nell'approccio, apre su toni tropicali di carambola e mango, pomi mediterranei e mandarino. Sulla scena secondaria mandorla e olio di semi. Corpo medio-leggero, dall'evidente spalla acido-sapida che si distende lungo la progressione, dalla chiosa austera e amaricante. |
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Cantine Monrubio | Orvieto Classico | Soana Bianco Classico | 2024 | 88 | Bianco | |
Poco espresso e contratto, con mela Smith, pera e lime a dominare la scena primaria. Sullo sfondo, oleandro e magnolia si dividono la scena con incursioni salmastre. Corpo leggero, dal piglio agrumato, precipitoso nel finale. |
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Cardeto | Umbria | Viognier | 2024 | 88 | Bianco | |
Eleganza e freschezza in questo calice, dall'aromaticità ben evidente, con frutta a polpa gialla, gelso bianco, camomilla, uva spina e foglia di pomodoro. Corpo medio-leggero, oleoso, dalla componente acida composta, finale fruttato e netto. |
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Castello di Montegiove | Orvieto Classico | Bi.an.co Bianco Classico | 2024 | 87 | Bianco | |
Imperfetto nell'incipit, con sensazioni di formaggio spalmabile, olio di semi quindi pesca, melone cantalupo, ananas e fiori recisi. Corpo esile, sfuggente, dalla sapidità amaricante, e un finale rustico. |
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Le Poie | Orvieto Classico | Sensazioni Bianco Classico | 2024 | 86 | Bianco | |
Naso impreciso, con mela cotta, olio di semi, yogurt alla pesca, cenni farmaceutici e alghe marine. Corpo medio-leggero, dalla componente glicerica che ammorbidisce il sorso, velatamente salino sino al congedo. |
Sparkling
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Argillae | Vino Spumante | Centopercento Spumante Brut | 0 | 90 | Sparkling | |
Delicato e leggiadro, con frutta a polpa bianca, foglia di limone, margherite e note gessose. Corpo scivolato e leggero, dalla carbonica sottile, percorso da una vena saporita, sincero il finale. |
Vini Rosati
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Argillae | Toscana Rosato | Rosetum | 2024 | 91 | Rosato | |
Profilo aromatico brioso, espressivo e "ruffiano", ricco di frutti rossi, scorza di mandarino, albicocca, foglia di té, litchi e magnolia. Corpo leggiadro, effimero e dalla piacevole essenza agrumata che percorre il sorso, accompagnandolo verso il finale gioioso e saporito. |
Vini Dolci
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Barberani | Orvieto Classico Superiore Muffa Nobile | Calcaia Classico Superiore Muffa Nobile | 2022 | 93 | Dolce | |
Aromatico ed equilibrato tra le componenti dolci e balsamiche in questo profilo sensoriale in cui note di lavanda e canfora si intrecciano ad albicocca disidratata, nocciole, ananas sciroppata, viburnum e gelsomino. Corpo medio-pieno, di buona densità glicerica, mai troppo dolce nella progressione, congedandosi piacevolmente fruttato e con reminiscenze di caffé. Ben fatto. |
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Palazzone | Orvieto Classico Superiore Muffa Nobile | Classico Superiore Muffa Nobile | 2022 | 92 | Dolce | |
Suadente e dolce questo naso in cui si alternano pesca sciroppata, albicocca disidratata, uva passa, agrumi canditi, té, camomilla e noci. Il corpo è denso, avvolgente e cremoso, in cui la dolcezza è la direttrice dominante sino alla chiosa pulita e integra, ben bilanciata e beverina nel complesso. |