Cavazza, Tenuta Cicogna e la lunga vita dei rossi Colli Berici DOC

di Monica Marcandelli

Giusto un anno fa condividevo su queste pagine un’esperienza intensa, istruttiva, coinvolgente, realmente ‘immersiva’, vissuta essendo ospite della famiglia Cavazza. Tra Montebello Vicentino, sede dell’omonima azienda sin dalla fondazione, avvenuta nel 1928, nel cuore della DOC Gambellara, rinomata per i vini bianchi, e Alonte, comune ricompreso nell’areale dei Colli Berici e posizionato nella parte più a sud della denominazione, dove si trovano i vigneti di Cabernet, Merlot, Syrah di Tenuta Cicogna, dal 1987 di proprietà dell’azienda CAVAZZA, e destinati alla produzione di vini rossi Colli Berici DOC.

Mettere definitivamente il mercato nelle condizioni di riconoscere l’alto livello qualitativo dei vini di Gambellara e dei Colli Berici. E il loro interessante potenziale evolutivo, anche. Ecco gli obiettivi dichiarati apertamente fin dallo scorso anno da Elisa, Stefano, Andrea e Mattia, quarta generazione della famiglia Cavazza, attualmente alla guida della cantina.

Da destra: Elisa, Andrea, Mattia, Stefano e Giancarlo Cavazza (padre di Mattia).

Obiettivi perseguiti valorizzando al massimo i frutti del lavoro svolto sin qui, a partire dalla prima generazione. Condividendolo. Senza sosta. Con coraggio e determinazione. Non smettendo mai, nel mentre, di sperimentare, al fine di ottimizzare il lavoro in vigna e in cantina, guidati dalla logica di miglioramento continuo insita – è indubbio – nel patrimonio genetico della famiglia. Mettendosi in gioco anche nell’ambito della Comunicazione, con azioni che negli ultimi tre anni hanno portato alla revisione dell’immagine istituzionale, volendola trasformare radicalmente, creando qualcosa di nuovo. Sempre mantenendo un legame di coerenza e continuità, però, con i valori-guida familiari e aziendali, scanditi nello svolgersi dei contenuti di una pubblicazione cartacea edita nel 2024, con il solo nome e logo Cavazza in copertina: Siamo Cavazza, Siamo terra, prima di essere vino, Siamo una famiglia, alla quarta generazione, Siamo il bianco della roccia, siamo il nero del vulcano, Siamo Gambellara, siamo Colli Berici, Siamo custodi della diversità, Siamo indipendenti dalla vite alla bottiglia.

La platea dei partecipanti alla degustazione in verticale di CABERNET TENUTA CICOGNA COLLI BERICI DOC.

Una pubblicazione che è un tangibile condensato di passato e presente e – contemporaneamente – una dichiarazione d’intenti sul nuovo corso dell’azienda Cavazza. Già intrapreso a speron battuto, per i vini della linea Tenuta Cicogna, con la presentazione di un listino prezzi per le vecchie annate, disponibili in cantina a partire dalla fine degli anni ‘980. Un’azione rivoluzionaria per i Colli Berici, territorio tradizionalmente e culturalmente connotato da una consuetudine alla produzione di vini destinati a un pronto consumo, non all’invecchiamento.

Rinnovate anche le etichette dei vini TENUTA CICOGNA, sempre in una logica di continuità e coerenza con l’impianto grafico della prima etichetta, ideata per l’annata 1988 da un artista vicentino, nella quale viene dato risalto al logo. Una cicogna stilizzata, con testa e becco rappresentati da una falce, simbolo della cura e abnegazione riservate al lavoro in vigneto, e un grappolo d’uva al centro del corpo – rosso come i rossi dei Colli Berici – quasi a rappresentarne il cuore, con acini per metà rossi e per metà dorati. Simbolo dell’anima della famiglia Cavazza, forse, divisa in due, pari merito, tra rossi dei Berici e bianchi di Gambellara.

Verticale di CABERNET TENUTA CICOGNA COLLI BERICI DOC, dall’annata 2021 alla 1991.

E proprio la presentazione della nuova veste grafica di Tenuta Cicogna è stata l’occasione per tornare a Montebello Vicentino e poter godere di una degustazione gestita da Nicola Frasson, firma del ‘Gambero Rosso’, e dedicata al Cabernet, proposto in verticale dall’annata 2021 – da poco immessa sul mercato e offerta in anteprima – alla 1991. Passando per la 2020, 2016, 2006, 2003. Un viaggio attraverso un lasso di tempo lungo 30 anni – a cavallo tra due millenni, addirittura! – durante i quali la procedura di produzione è sostanzialmente rimasta invariata: un anno di affinamento in legno dopo la fermentazione, seguito da un passaggio di sei mesi in cemento e da due anni di riposo in bottiglia prima della commercializzazione. Mentre in vigna venivano condotte azioni finalizzate a valorizzare – tra il Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc, allevati congiuntamente, come di consuetudine in zona – il Cabernet Sauvignon. E in cantina – a partire dal 2006 – le botti grandi, da 10 ettolitri, venivano sostituite dalle barriques bordolesi, da 228 litri e – dal 2020 – venivano introdotti anche legni ‘blonde’, a bassa tostatura, accanto a quelli a media tostatura tradizionalmente utilizzati.

Legittimo presagire di trovare nel bicchiere vini anche molto diversi fra loro, e invece … il procedere della degustazione, di annata in annata, evoca l’immagine di un martelletto che corre sui tasti di uno xilofono. Fluidamente, in continuità, in maniera armonica, senza alcun salto, procedendo di nota in nota su una timbrica comune, fatta di freschezza, corpo, equilibrio, carattere, eleganza, speziatura, presenza, consistenza, gradevolezza pronta all’uso. La fragranza del frutto dell’annata 2021, animata e sostenuta da una tonificante acidità, cede il passo alla balsamicità e alla dolce speziatura della 2020, e la nota vegetale, di peperone verde, tipica del Cabernet Sauvignon, inizia a fare capolino nell’annata 2016 – una sferzata di energia, infinita – e l’annata 2006 introduce alla morbidezza dei tannini e alla dolcezza dei legni aromatici, del tabacco biondo, del peperone giallo in agrodolce, che anticipano la gradevole componente eterea dell’annata 2003, sorprendentemente viva e scalpitante e animata della stessa freschezza dell’annata 1991, resa suadente da un tripudio di consistenze e sentori riconducibili alla cucina mediorientale.

L’evoluzione dello stesso vino, vissuta in divenire fotogramma per fotogramma. Un’esperienza singolare, interessante, emozionante.

Utile ad avere concreta evidenza che ‘coerenza e continuità’ sono valori fondanti anche nel bicchiere per la famiglia Cavazza, e che la sinergia Cavazza – Colli Berici – Tenuta Cicogna sembra essere effettivamente molto efficace nel portare al mondo rossi dalla lunga prospettiva di vita.

Di seguito i commenti ed i punteggi dei vini degustati:

Vini Rossi

Produttore Denominazione Vino Annata Score Tipo
Cavazza Colli Berici Cabernet Tenuta Cicogna 2021 93 Rosso

L’intensa fragranza di una ciliegia appena colta, dolce e succosa, e del chicco di un melograno, anticipano un sorso pieno, morbido, caldo, delicatamente sapido, sostenuto da una corroborante freschezza e da un tannino croccante e godibile, rivelatore in retrolfatto di sfumature aromatiche al rosmarino e al tabacco, arricchite da un pizzico di liquirizia, preludio a un finale gradevolmente amarognolo, che riporta alla caramellatura del durone in confettura. La coerente chiusura di un cerchio, connotata da un equilibrio tra le parti già ben definito e tale da far presagire per questo vino – di carattere, presente, soddisfacente – la prospettiva di una lunga vita.

Cavazza Colli Berici Cabernet Tenuta Cicogna 2016 93 Rosso

Il colore – un’elegante tonalità di granato – fa presagire un carattere all’apice del suo sviluppo per questo vino, connotato al naso dalla nota vegetale al peperone verde tipica del Cabernet Sauvignon, arricchita da una gradevole e stuzzicante sfumatura agrodolce e piccante, al ricordo di frutta in mostarda, preludio di un sorso che ha l’effetto di una vera e propria sferzata di energia, animato da una esuberante componente pepata e da un vivace e godibile pizzicore, che accompagnano in maniera appagante verso una chiusura corroborante, intrigante, infinita.

Cavazza Colli Berici Cabernet Tenuta Cicogna 2006 91 Rosso

La degustazione di questa annata viene ripetuta a ottobre 2025, dopo essere già stata effettuata nell’ottobre 2024, confermando che, da un certo punto in poi, il percorso evolutivo di un vino si può sviluppare in differenti direzioni per ogni singola bottiglia. Per la bottiglia in esame, la raffinata tonalità del colore, rosso antico, anticipa un profilo olfattivo reso inebriante da dolci note alla lavanda e al tabacco biondo da pipa, arricchite da un pizzico di rosmarino, preludio di un sorso soddisfacente e freschissimo, animato da un pizzicore tonificante e stimolante, sostenuto da un tannino estremamente godibile, rivelatore in retrolfatto di suadenti sfumature dolcemente speziate, che contribuiscono a confermare il carattere elegante di questo vino.

Cavazza Colli Berici Cabernet Tenuta Cicogna 2020 90 Rosso

Una dolce nota alla fragola anticipa al naso suadenti sfumature speziate alla vaniglia e al cardamomo, arricchite da un pizzico di cannella, verso un sorso caldo, animato da una giusta acidità, rivelatore di esalazioni balsamiche in retrolfatto, al rosmarino, sandalo, eucalipto, in un effetto d’assieme che fa dell’immediata essenzialità la sua cifra.

Cavazza Colli Berici Cabernet Tenuta Cicogna 2003 89 Rosso

Le dolcissime sfumature alla fragola e al lampone percepite di primo acchito al naso risultano amplificate da una componente verticale inebriante, mentolata, ricca del patrimonio balsamico del sottobosco e di lievi striature eteree, che invitano a un sorso consistente, sostenuto dalla gradevolezza di una componente tannica estremamente elegante e da una freschezza sorprendente per un vino prodotto 22 anni fa – e figlio di un’annata straordinariamente calda e secca, pure! Denso e godibile il finale, dal retrogusto al caramello salato, in un effetto d’assieme soddisfacente, reso unico dal carattere singolare di questo vino.

Cavazza Colli Berici Cabernet Tenuta Cicogna 1991 88 Rosso

Sfumature agrodolci al peperone rosso e giallo, maturo, carnoso, rese vivaci da un pizzico di noce moscata e chiodo di garofano, di alloro e aneto, anticipano un sorso denso, sostenuto da una buona freschezza e animato da un piacevole pizzicore, una stimolazione tattile che riporta a una componente piccante dalla lunga persistenza, infinita, gradevolmente coerente con il carattere mediorientale di questo vino.

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