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Finigeto, la giovane realtà emergente in Oltrepò Pavese

  • By Raffaele Vecchione
  • On 28 Dicembre 2020
  • 0 Comments

L’azienda Finigeto nasce nel 2005 ed affonda le sue radici di 42 ha vitati nel terreno argilloso e calcareo gessoso dell’Oltrepò Pavese.

Il grande progetto di dedicarsi ad un’attenta coltivazione della vite, nasce nel 2005 dalla passione di Aldo Dallavalle, che inizia in tenerissima età ad avvicinarsi al mondo del vino e dell’enologia, e prosegue fino alla realizzazione, nel 2012 della cantina di vinificazione.

Finigeto sceglie di allevare la vite nel massimo del rispetto del territorio, concentrandosi sulla coltivazione dei vigneti tipici dell’Oltrepò quali Pinot Nero, Chardonnay, Riesling Renano, Moscato, Barbera e Croatina. 

Fondamentale attenzione in azienda è dedicata alla cura per il dettaglio, che va dalla scelta del perfetto sposalizio tra terreno e vitigno, all’esposizione, dal sesto d’impianto alla progettazione della cantina; una continua ricerca per portare nelle 90000 bottiglie (11 etichette) che l’azienda produce, un vino che esprima al massimo il proprio carattere.

Dal 2011, con la costruzione ecocompatibile della nuova cantina che si adatta perfettamente all’architettura locale, Finigeto si è trasformata da azienda principalmente viticola ad azienda vitivinicola, lavorando direttamente tutta l’uva prodotta dai suoi vigneti nel comune di Montalto Pavese.

La cantina moderna di Finigeto

L’area su cui sorge il fabbricato è situata a circa 100 metri a monte della S.P. 125, subito a nord-est dell’abitato di Cella, è inserita nella fascia di mezzacosta del versante collinare a sud di Montalto Pavese, lungo la valle del torrente Coppa. La costruzione, articolata in più moduli adiacenti, presenta forma planimetrica circa rettangolare, dalle dimensioni di mq. 43×17; l’elevazione è ad un solo piano; l’unica zona su due piani è quella adibita ad esposizione. L’edificio comprende inoltre una zona per il ricevimento delle uve, l’ammostamento, la vinificazione, lo stoccaggio e l’affinamento delle bottiglie.

Dal gennaio 2017 l’azienda Finigeto ha considerato l’idea di uscire dalla certificazione biologica e di creare un suo codice che preveda non solo l’utilizzo di prodotti naturali in campagna e cantina, ma che rispetti la biodiversità degli ecosistemi dei nostri vigneti. Per questo hanno elaborato il progetto Love Nature, con l’obiettivo di introdurre un sistema innovativo di produzione integrata che interessi tutta la filiera, dalla vigna al vino in bottiglia.

Le finalità del progetto non si limitano alla tutela dell’ambiente, del territorio e della tradizione vinicola, ma evidenziano una valenza sociale molto importante: lasciare alle generazioni future un ambiente migliore, sano e pulito.

Il progetto Love Nature ha come obbiettivi la riduzione di almeno il 35% dei solfiti aggiunti, l’abolizione di concimi di sintesi, il mantenimento della biodiversità e della fertilità dei suoli tramite l’eliminazione dell’uso di rame e la riduzione al minimo dell’utilizzo di cemento a favore di legno, pietra, ferro e vetro.

Trovi tutti i vini degustati di Finigeto sul My Memory Tasting.

Raffaele Vecchione

Raffaele Vecchione è l'enologo critico di vini, che con passione e tenacia intende raccontare il territorio italiano, le regioni, le culture, le specialità tipiche e gastronomiche ed i personaggi più carismatici ed autentici di questo fantastico mondo.

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