Cantina Terlan : la perfetta unione di Tradizione e Futuro nelle visioni pionieristiche di Sebastian Stocker

L’Alto Adige rappresenta uno degli areali viticoli più piccoli d’Italia che fa della posizione geografica il suo punto di forza.

Situato nella parte più al nord della regione del Trentino Alto Adige, la sub regione altoatesina vanta una posizione di grande rilievo che unisce il nord alpino continentale influenzato dalle Dolomiti, al sud mediterraneo dall’influenza più mite ed equilibrata.

Condizioni pedoclimatiche ottimali per le escursioni termiche che garantiscono un ottimo stato sanitario delle uve e l’ottima maturazione delle stesse con la produzione di mosti ricchi in zuccheri e sostanze aromatiche.

È qui che tra le numerose aziende vitivinicole spicca la storia di Cantina Terlan e dei numerosi progetti che sfidano il tempo nel lungo invecchiamento dei vini prodotti.

Cantina Terlan vanta un’antica tradizione nella creazione di vini longevi risalente al 1900 quando la maggior parte dei vini prodotti veniva consumata o conservata per la monarchia austriaca.

L’impostazione nella produzione già da allora prevedeva protocolli di fermentazione lenta con una lunga sosta sui lieviti per restare protetti in modo naturale contro l’azione dell’ossigeno.

Ma è dal 1955 però che grazie al capo cantiniere Sebastian Stocker la filosofia dei vini di lungo invecchiamento tocca la cima più alta di una montagna che da anni tentava di essere scalata.

Con lui nasce la linea Rarità o Rarity che viene imbottigliata dopo 8 anni di maturazione ed affinamento sui lieviti o fecce fini che dir si voglia, in piccoli contenitori d’acciaio inossidabile orizzontali.

In questo modo i vini raggiungono la massima complessità e rivelano tutto il carattere di quelle uve perfette prodotte da vigneti situati in condizioni spesso estreme ad altitudini comprese tra i 350 ed i 900 metri sul livello del mare, di natura principalmente vulcanica, noti in geologia come porfidi quarziferi.

C’è di più nei terreni ricchi anche di sabbia dotata di ottima permeabilità e numerosi minerali, fondamentali per le stabilizzazioni dei vini che ne risulteranno che potranno poi invecchiare nel migliore dei modi.

In uscita sul mercato 3 etichette di estremo fascino : Nova Domus Cuvée Terlaner Riserva 2017, Grande Cuvée Terlaner Primo 2017 e Pinot Bianco Rarity 2007.

In uscita sul mercato Rarity 2007, Nova Domus 2017 e Terlaner Primo 2017.

Espressioni e visioni stilistiche differenti caratterizzano questi vini in degustazione vedendo trionfare nel presente in grazia e prontezza il Rarity 2007 prodotto interamente da uve Pinot Bianco.

Undici anni di affinamento sulle fecce fini nel protocollo conosciuto come Metodo Stocker si rivelano nel calice nella devastante leggerezza e freschezza sensoriale in un vino complesso ma ricco di scenari mutevoli dai fiori bianchi a note più ricercate figlie dell’evoluzione in bottiglia.

Le rese basse ed i vigneti situati a 600 metri sul livello del mare creano i presupposti fondamentali nella creazione di questa piccola opera d’arte che tocca livelli qualitativi altissimi.

Iconico il Nova Domus 2017 nel blend ormai ben collaudato di 60% Pinot Bianco, 30% Chardonnay e 10% Sauvignon Blanc. Nell’annata 2017 mostra carattere e tensione in un vino che verrà fuori dopo l’estate con il superamento delle calde temperature che lo renderanno più docile ed amabile.

Stessa resa di circa 40hl/ha gioca però con diverse altitudini nei vigneti di Pinot Bianco a circa 550 metri sul livello del mare e nei vigneti di Chardonnay e Sauvignon Blanc situati invece a 350.

In ultimo ma non per importanza la degustazione del Terlaner Primo che dal 2011 rappresenta la visione estrema della delicata potenza secondo Rudi Kofler, enologo di Terlan.

Nell’annata 2017 figlia di un’esperienza maturata ormai da alcuni anni vede l’allevamento delle uve nei vigneti con le più basse rese di circa 35hl/ha nel blend che ogni anno cambia ma che vede sempre la prevalenza del Pinot Bianco circa 70%, 27% Chardonnay e 3% di Sauvignon Blanc.

I Suoli ricchi di tessiture differenti, sabbiosi ma anche ricchi di minerali e rocce quarzifere dal ph leggermente acido sono perfetti per la crescita delle uve solide e perfettamente mature che costituiranno uno dei vini più longevi che l’intero areale viticolo abbia mai visto prima.

Il Terlaner Primo avrà bisogno di tempo in bottiglia per elevarsi e raggiungere la dimensione massima che travolgerà appassionati ed amanti del settore in quanto in degustazione mostra leggere dolcezze riconducibili alla vinificazione e l’affinamento in legni grandi di 12hl per più di 12 mesi.

Di seguito le note dei vini degustati che ci hanno di sicuro molto colpito:

Cantina Terlan Pinot Bianco Alto Adige Rarity 2007. L’emozione pura della devastante qualità sensoriale si racconta nel calice virando in una miriade di direzioni differenti. Il colore vivo ed intenso che ricorda il giallo paglierino carico risplende con i riflessi verdi ed insieme denotano pura qualità. I sentori principali si descrivono con rosa appassita, gerani, timo e maggiorana ma c’è tanto di più. La pietra focaia incontra il mallo di noce e si fondono insieme ad una sottile e delicata percezione agrumata di cedro e bergamotto. Al palato la tensione e la vivacità rubano la scena e descrivono la piacevolezza della freschezza e del perfetto equilibrio gustativo. La struttura è tridimensionale e coinvolge a primo impatto mentre il finale resta magro e sottile e scorre in punta di piedi verso la chiusura verticale ed unidirezionale. Che bello! Un vino figlio di conoscenza e saggezza nella gestione temporale. Un Pinot Bianco in purezza che affina 12 mesi in legno grande e 11 anni in serbatoi d’acciaio prima di essere rilasciato sul mercato. Bevi ora o invecchia. 97

Cantina Terlan Alto Adige Nova Domus Cuvée Terlaner 2017. È delicato nella dolce potenza sensoriale che dispensa egregia qualità nelle note di magnolia nobile, gelsomino e biancospino. La tridimensionalità del sottofondo manifesta energia e carattere nelle sfumature arancioni e rosa che richiamano la buccia di mandarino ed il succo di pompelmo rosa. Sottile la struttura idrocarburica che si rivela poco a poco nel carattere maturo nella dolcezza alcolica. Corpo pieno, struttura voluminosa armonica e bilanciata ed un finale in crescita nella progressione. Un blend di 60% Pinot Bianco, 30% Chardonnay e 10% Sauvignon Blanc. 25000 Bottiglie prodotte. Meglio dal 2021. 92

Cantina Terlan Alto Adige Grande Cuvée Terlaner Primo 2017. Profonda la ricchezza sensoriale che inscena una solida qualità nella triplice alleanza di pesche gialle, zenzero e zafferano. Il sottofondo progettato in riduzione dispensa una vivace energia nelle note che richiamano la polvere di sparo, la pietra pomice ed il suolo nero caldo. A tratti l’alternanza di incenso e fiori secchi di camomilla ed elicriso regalano complessità e certezza in un’annata di certo difficile ma di grande spessore in Alto Adige. Corpo medio-pieno, struttura avvolgente e delicata nella dolce armonia della struttura polifenolica della matrice ed un finale pungente e tagliente che fa dell’eleganza la sua arma vincente nella chiusura soffice ed austera al tempo stesso. Meglio dal 2022. 95

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