Fico, il fascino di un vino che sfida le leggi della natura

“I fanciulli trovano tutto nel nulla gli uomini il nulla nel tutto”, con questa massima Giacomo Leopardi nello Zibaldone esprimeva in modo semplice quanto l’uomo crescendo perdesse quella sana curiosità e quella capacità di meravigliarsi di fronte alla realtà.

Tutti i giorni lotto per restare fanciullo, per emozionarmi di fronte alle cose semplici e per non dare nulla per scontato nella vita a volte monotona e meno dinamica di quanto ci si aspetti. È la mia lettura della vita e un po’ il segreto per la ricerca della felicità.

Non è così semplice e non sempre ci si riesce.

Esistono occasioni nella vita però più uniche che rare di trovarsi di fronte a piccoli ed incomprensibili fenomeni che sfidano le leggi della natura e toccano le emozioni più profonde nascoste e sepolte nell’io della propria anima.

Ho ricevuto con grandissimo piacere l’invito di Duccio, proprietario di Principe Corsini a Villa le Corti a San Casciano in Val di Pesa per degustare un progetto di estremo fascino di cui avevo tanto sentito parlare e rare volte avevo avuto l’occasione di degustare: Fico.

Fico è un progetto nato nel 2015 per la prima volta fortemente voluto da Filippo Corsini figlio di Duccio.

Emozionante la verticale di Fico nelle annate 2016, 2018 e 2019. La 2017 non è stata prodotto per scelta aziendale.

Fico è l’albero che divide il confine della vigna ma è anche l’acronimo di Filppo.

È un vino essenziale tra i meno assistiti e pilotati che io abbia mai degustato e preserva un’ integrità del frutto davvero di pochi eletti.

Sangiovese in purezza viene prodotto dalla vigna di Gugliaie un appezzamento straordinario di 2,60 ettari dal quale si producono 3 vini simbolo: Chianti Classico Zac Gran Selezione nella parte più a est della vigna, Toscana Per Filo nella parte più a ovest e Fico nella parte centrale.

La produzione davvero infinitesimale di questo piccolo capolavoro è al giorno d’oggi di circa 900 bottiglie mentre erano meno di 300 nell’annata 2015 e 2016.

Fico è un vino incredibile che sfida le leggi della natura, nato dalla visione di Filippo maturata dopo un viaggio importante in Patagonia.

L’esperienza presso Bodega Chacra di Piero Incisa della Rocchetta fece crescere in Filippo la volontà di sperimentare forme di vinificazione differenti che preservassero il frutto e l’identità di quel terroir straordinario in provincia di Firenze.

Nessun intervento sul mosto e sul vino finito, acini interi in vasca per caduta, follature manuali sono solo alcune delle pratiche enologiche di Fico dal 2015, anticipando di diversi anni quello che oggi è sempre più un trend importante per preservare frutto ed identità.

Figlio di solo vino fiore, Fico viene fermentato in barrique verticali dove completa l’affinamento lentamente prima di essere imbottigliato a meno di un’anno dalla vendemmia.

Non è tutto, il vino certificato biologico sin dalla nascita nel 2015 ha come punto essenziale il non utilizzo dell’anidride solforosa in nessuna fase della vinificazione, nemmeno prima dell’imbottigliamento.

È stato un onore degustare una verticale di Fico dal 2016 al 2019 con Duccio Corsini, l’enologo Claudio e l’assistente di cantina Pietro, con l’ultima annata imbottigliata da pochi mesi nell’estate scorsa.

Nella stessa occasione ho degustato anche Per Filo un vino nato successivamente in onore di Filippo.

La degustazione completa di Per Filo e Fico con Duccio Corsini, l’enologo Claudio e l’assistente Pietro.

L’annata 2019 mostra un’integrità del frutto intensa e brillante che fonde sfumature floreali decisamente accattivanti.

L’annata 2018 molto matura mostra muscoli e carattere più di quanto pensassi in un’annata mediterranea ma potente per chi ha potuto aspettare prima di raccogliere.

L’annata 2016 è un puro elogio alla bellezza, milioni di pixel costituiscono la matrice e mille sfumature riempivano il calice. Il grado alcolico più basso tra i vini degustati ha permesso al carattere del Sangiovese di venir fuori ed esprimersi in tutta la sua grazia mentre i tannini erano perfettamente maturi e fusi. La bevibilità e la succosità di Fico 2016 resterà per molto tempo nella mia mente insieme alle intense emozioni vissute durante questa bellissima degustazione.

Fico 2016 è stato purtroppo l’ultimo vino prodotto da Filippo prima della sua scomparsa prematura nell’Ottobre dello stesso anno a soli 21 anni, causata da un tragico incidente a Londra.

La sua perdita, ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori dei propri cari ma questo progetto nato sotto la sua volontà è destinato a diventare leggenda ed essere raccontato a tutto il mondo nella visione di un vino che sfida le leggi della natura.

Di seguito i commenti di tutti i vini degustati:


Fico Toscana 2016.

Emozionante e sanguineo il profilo principale che emoziona sin da subito per la precisione d’esecuzione e l’unicità del profilo complesso. Speziato e ricercato manifesta l’energia genetica di un vitigno dalla grazia inesauribile che si esalta nei territori chiantigiani della zona classica. Questo Sangiovese mostra un profilo ricco di ciliegie disidratate, buccia di mandarino arsa, chiodi di garofano timidi e poco intensi, camomilla, buccia di lime e incenso. È incredibile la presenza dei petali di rosa appassita che dominano la scena secondaria. Corpo pieno, tannini incredibilmente setosi che accarezzano il palato, acidità viva e ben presente ed un finale emozionante che chiude in un climax di bellezza infinita. Al palato è una carezza e chiede di tornare al calice per godere di nuove sfumature. Solo vino fiore fermentato in barrique aperte e 300 bottiglie prodotte. Bevi ora.

Fico Toscana 2018.

Delicatamente violento l’impatto principale che inebria sin da subito di notevole luminosità sensoriale fatta di lavanda pressata, violetta selvatica, asfalto caldo, amarene sotto spirito, rosa canina, mirto spezzato e bacche di ginepro. Corpo pieno, tannini dolci di naturale bellezza mostrano grip e tensione ed un finale radioso ed essenziale che chiude nell’allungo verticale sperato. È elegante e mostra muscoli e tensione. Solo 900 bottiglie prodotte. Meglio dal 2021. 

Fico Toscana 2019.

L’effetto wow è impressionante e si regala al lettore nella grazia di un profilo sensoriale fresco e fragrante figlio di vitigno, territorio e precisione di conduzione dei processi fermentativi in cantina. I sentori di lavanda, tiglio, biancospino e gelsomino impostano la scena primaria perfettamente seguiti dall’alternanza radiosa delle ciliegie fuse a note di melagrana, petali di rosa, succo di pompelmo, succo di mandarino e guaranà. Tè verde e noci tostate completano il quadro sensoriale di indescrivibile bellezza. Corpo pieno, tannini incredibilmente setosi che  regalano dolcezza ed armonia immediata ed un finale di fragranza autentica che non può che lasciare interdetto il consumatore. Solo 900 bottiglie prodotte. Meglio dal 2021.

Per Filo Toscana 2017.

È succoso e fragrante ed offre sentori di ciliegie mature, fragoline di bosco, spremuta di arance rosse e alloro spezzato. Positiva e luminosa la scena secondaria di notevole intensità. Corpo pieno, tannini perfettamente maturi lineari e senza spigoli ed un finale dalla chiusura piacevole e di grande bevibilità. Bevi ora.

Per Filo Toscana 2018.

Estremamente accattivante regala note di petali di rosa, fiori di canfora, arancio, magnolia e biancospino. Attrattivo e camaleontico emoziona nella leggiadria spavalda di un purosangue nato in terra Toscana. L’annata mediterranea equilibrata e bilanciata lo distende sin da subito regalando pixel di qualità eccelsa. Corpo pieno, succoso e luminoso nella bevibilità mostra dei tannini al limite dell’impercettibile ed un finale luminoso di estrema piacevolezza. Bevi ora.

Per Filo Toscana 2019.

Leggermente wild e grezzo nel profilo principale alterna in modo grazioso le note floreali di lavanda, fiori di agapanto, mosto d’uva pressato e noce moscata. In sottofondo regala piacevolezza nelle “nuance” di violetta selvatica, cipria e ciottolo caldo sbriciolato. Corpo medio, tannini vibranti e mordenti che mostrano una tessitura fine ed elegante ed un finale che dal centro palato in poi stringe nella ricerca di un allungo emozionante. Wow, difficile resistervi ma meglio dal 2021.

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