Articolo di Monica Marcandelli.
Lunedì 30 settembre 2024, presso l’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio, in provincia di Pavia, si è tenuta la quarta edizione di “OLTREPO’ – TERRA di PINOT NERO: un territorio, un vitigno, due eccellenze”, manifestazione organizzata dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese con l’obiettivo di celebrare e promuovere il marchio collettivo. Quest’anno con molte novità.
Durante la conferenza stampa di apertura Francesca Seralvo, presidente di fresca nomina (la sua elezione, all’unanimità, risale al mese di marzo appena passato), parla di un “rinnovamento inedito” e di un “profondo cambio di governance” per il Consorzio, riferendosi anche alla designazione del nuovo direttore, Riccardo Binda (iriense, già direttore generale del Consorzio Tutela Vini Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Sassicaia).
Entrambi sono concordi nell’affermare che “cambiare”, in Oltrepò, significa prendere definitivamente consapevolezza delle potenzialità del territorio e concretizzarne il valore, con l’obiettivo di fare del territorio un brand, un marchio distintivo sinonimo di ‘eccellenza’.
“Filiera, qualità, trasparenza” sono le linee guida del nuovo corso intrapreso dal Consorzio, per il quale è prevista una revisione dello Statuto e che è già attivo nella creazione di una rete di controllo della qualità dei vini prodotti in Oltrepò che coinvolga organismi istituzionali come Repressione Frodi e Valoritalia.
“Ricerca della qualità e non della quantità”, per “recuperare una reputazione”, auspica Alessandro Beduschi, Assessore all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste di Regione Lombardia, dalla quale il Consorzio potrà avere “pieno supporto” nel progetto di “valorizzazione e di ricerca del giusto mercato” per il marchio OLTREPO’.
Un progetto sfidante, al quale i 32 produttori iscritti al Consorzio presenti alla manifestazione sembra abbiano iniziato a lavorare già da tempo, dato il buon livello qualitativo medio rilevato per i vini assaggiati durante il ‘walk around tasting’ e le due masterclass, condotte con etichetta coperta, focalizzate rispettivamente sul Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc e sull’Oltrepò Pavese DocG Metodo Classico Pinot Nero, e ben gestite da Filippo Bartolotta (giornalista pubblicista, docente specializzato nella comunicazione del vino e del suo territorio, coinvolto nel progetto “Oltrepò – Terra di Pinot Nero” fin dalla prima edizione) e Valentina Vercelli (giornalista professionista, curatrice della guida Slowine, all’interno della quale il numero di Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese premiati è costantemente cresciuto negli ultimi 15 anni, sottolinea Valentina, con un picco mai raggiunto prima per l’edizione 2025 della guida).
Tra i Metodo Classico assaggiati, una menzione per:
Oltrepò Pavese Metodo Classico DocG Pinot Nero Dosage Zero 2019 “Vergomberra” di Bruno Verdi, sapido, minerale, elegante, corroborante come una sferzata di brezza marina, sorprendente per la pienezza del sorso, che rivela nel finale – inaspettatamente – dolci note di mela golden croccantissima, suadente;
Oltrepò Pavese Metodo Classico DocG Pinot Nero Extra Brut s.a. “La Genisia” di La Genisia (cantina di proprietà di Torrevilla – Viticoltori Associati Società Agricola Cooperativa), color ghiaccio, fresco al naso di polpa e buccia d’agrumi, tra cui spicca il mapo (ibrido tra mandarino e pompelmo), rivela dopo il sorso sfumature iodate, che sanciscono un elegante equilibrio tra olfatto e gusto;
Oltrepò Pavese Metodo Classico DocG Pinot Nero Rosé “Cuvée Rosè” Pas Dosé Millesimato 2017 di Calatroni Vini, animato da una decisa nota citrina e da un pizzicore intensissimo sulla lingua, manifestazione a livello tattile di un’evidente componente sapida e minerale, che evolve verso piacevoli sfumature di ostrica e verso un’appagante chiusura al caramello salato;
Oltrepò Pavese Metodo Classico DocG Pinot Nero Rosé Cruasé “La Bolla Rosé” Millesimato 2020 di Cantine Cavallotti, inebriante di fresche note di mandarino, dopo il sorso, sapidissimo e pieno, si apre a dolci sfumature di fragola e rosa, che si armonizzano piacevolmente con il lungo finale alla mandorla;
Oltrepò Pavese Metodo Classico DocG Pinot Nero Rosé Brut “Cruasé” Millesimato 2017 di Quaquarini Francesco, capace di impressionare per l’essenzialità dei lievi sentori di fragrante crosta di pane e piccoli frutti rossi rilevati al naso e la prorompenza di un sorso energico, fieramente connotato dal territorio.
Tra i Pinot Nero fermi vinificati in rosso assaggiati, una menzione per:
Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc 2014 “Giorgio Odero” di Frecciarossa, trasparente e connotato alla vista da calde nuances color mattone, in perfetto equilibrio tra sentori di spezie (noce moscata e pepe nero), lievi venature vegetali (che ricordano il carciofo e la dolcezza dell’asparago) e una intensa nota di arancia rossa matura, che si manifesta dopo il sorso, connotato da una freschezza sorprendente;
Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Riserva Doc 2019 “Poggio della Buttinera” di Travaglino, di primo acchito marcato dai piccoli frutti rossi tipici del territorio, vira inaspettatamente verso note affumicate, che permangono dopo l’assaggio assieme a un netto sentore di ciliegia matura, dolce e vivace com’è la ciliegia nella mostarda, creando un effetto imprevisto, coinvolgente, sconcertante;
Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc 2023 “Il Marcovaldo” di Finigeto, dolce al naso di fragolina di bosco e di appena percettibili sfumature vegetali, sapido al sorso, colpisce per l’equilibrio tra eleganza e godibile vivacità;
Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc 2020 “Tavernetto” di Conte Vistarino, inebriante al naso di note tostate e di caffè, e di una appena percettibile esalazione alcoolica, sorprende per il sorso sapido, di corpo, consistente, ‘masticabile’, vivido di pepe nero, piacevolmente stimolante.
Le etichette proposte al banco d’assaggio di “OLTREPO’ – TERRA di PINOT NERO: un territorio, un vitigno, due eccellenze” erano 121 e quelle assaggiate e segnalate sono solo la punta di un iceberg.
Auspicabile, quindi, per il prossimo anno, il poter continuare nell’esplorazione di un territorio caleidoscopico, ricco di mille sfaccettature, con il ruolo di un cardine nel quale convergono tradizioni e culture di quattro regioni amministrative (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria), e ora coinvolto a tutto tondo in un unico progetto condiviso: la creazione del brand OLTREPO’.