L’Enoteca Meucci a Cortona ispira corpo e mente: la concretezza dello Chef Massimo Romano esplode in piatti dallo spirito audace

Nato in un posto strategico, tra due regioni confinanti, Umbria e Toscana, questo luogo concilia i punti di forza di quest’areale, buon cibo ed una scelta tra migliaia di etichette di vino.

Esterno del Ristorante (Enoteca Al Fresco)

Ci troviamo a Cortona, in provincia di Arezzo, in uno dei borghi più belli d’Italia dove l’eno-turismo sta incalzando sempre di più grazie alle cantine che lentamente prendon forza tra di loro e grazie a progetti di comunicazione e sviluppo di persone come quelle che stiamo per presentarvi. La storia di questo progetto inizia nel 2017 quando i due proprietari, Mauro e Laura acquistano il casale di fronte allo storico Bar del Riccio nella famosa città di Cortona. I due titolari innamorati di questo luogo e fortemente amanti delle tradizionalità del paese decidono di ristrutturare la dimora e di dar vita ad un luogo pregno di storia e passione. Nascono così l’Enoteca Meucci ed il Ristorante al piano superiore.

L’Enoteca è davvero un tempio innovativo di quasi 2000 referenze di vino provenienti da tutto il mondo e non solo; ci sono anche distillati, sake, amari e liquori. Il tutto presentato ed organizzato dal proprietario Mauro che con passione e rigore è riuscito a realizzare non solo un portfolio di tutto rispetto ma anche una visibilità ed una concretezza delle realtà locali. I vini cortonesi infatti hanno uno spazio dedicato e prezzi come quelli da cantina per incentivare non solo il compratore ma anche il produttore ad affidarsi e a crescere insieme ai progetti lavorativi di Mauro. Quest’Enoteca è una delle più fornite dell’areale e soprattutto una delle più dinamiche nelle offerte di attività eno-gastronimiche, ha tutte le carte in regola per emergere senza rivali.

Una delle selezioni dell’Enoteca

L’Enoteca offre poi la possibilità di attingere a degustazioni guidate da esperti collaboratori nella spazio della “Vineria del Re” accompagnate da piatti tipici Toscani e non solo.

Al piano superiore del casale si apre poi un altro goliardico mondo, quello del Ristorante in tipico stile toscano ma con finiture e particolari moderni e minimal. In un ambiente elegante ma informale il Sommelier Massimiliano accompagna l’ospite in un’esperienza ricca di attenzioni e scoperte. Il benvenuto classico del ristorante, con menzione Michelin 2022, inizia con un cocktail simil analcolico di Vodka, liquore Strega e frutto della passione, che fatti bollire, perdono i loro gradi alcolici dando così il via all’esperienza con piccoli appetizer. Giusto il tempo di dare un’occhiata al Menù e alla Carta dei Vini. La scelta spazia tra il Menù Degustazione con 5 portate selezionate dallo Chef, eventualmente accompagnate da una degustazione vini, e le 5 opzioni di antipasti, primi, secondi e dolci. La nostra scelta per gusti ed attitudini personali è ricaduta su un antipasto ” Uovo barzotto dorato su raveggiolo di pecora e verdure croccanti all’aceto di lamponi”, un primo “Ravioli grigliati in farcia di galletto con cardoncelli e brodo al cardamomo”, due secondi “Tonno rosso scottato con crispy di pane e asparagi” e “Orto di verdure in tempura su hummus di fagioli” ed infine due dolci “Frolla di grano saraceno di bavarese di albicocche, gel di lavanda e gelato al finocchietto selavatico” e “Cremoso di cheescake con rabarbaro e fragole”. L’antipasto composto da un uovo esternamente croccante grazie alla panatura ed internamente morbido e cremoso grazie alla cottura a bassa temperatura è risultato un appetitoso connubio di tradizionalità e novità data la presenza delle verdure croccanti come carote, asparagi e baccelli condizionati dal sapore acidulo e quindi di contrasto dell’aceto di lamponi.

Ravioli grigliati in farcia di galletto con cardoncelli e brodo al cardamomo.

I ravioli invece sono stati un piatto che sia alla vista che all’olfatto rimandava all’oriente data la presentazione dei tipici ravioli cinesi alla griglia e al profumo del brodo di cardamomo, ma con all’interno un ripieno di galletto italiano nella consistenza e nel sapore. Il primo secondo è stato uno dei piatti più riusciti dello Chef, il tonno esternamente dorato con la sua panatura, dentro si presentava morbido e saporito, un contrasto davvero ben fatto esaltato dall’accompagnamento degli asparagi nelle 3 consistenze: crudi, grigliati e trasformati in crema. L’orto di verdure tra cui cipolle, asparagi e finocchio sposavano alla perfezione con l’hummus di fagioli tipici dell’areale che si contraddistinguono per il loro caratteristico sapore delicato come i cannellini ma intenso nel finale come i borlotti, il tutto esaltato dalla semplicità della sola aggiunta di un goccio di limone e cumino. Tutte le pietanze sono state servite con piatti rigorosamente caldi!!! Dulcis in fundo i dolci: la bavarese di albicocche con la sua naturale delicatezza del frutto ben si accompagnava al gel di lavanda che rimanda immediatamente ai campi fioriti della Provenza e al gelato di finocchietto selvatico fondamentale per ripulire il palato; ed infine la cheescake che con la sua cremosità e la presenza di fragole conciate alla perfezione ben si accompagnava al biscotto croccante e burroso, il tutto decorato con foglioline di menta per non far mai dimenticare quanta attenzione mettono nei particolari del viaggio culinario. La caratteristica che più colpisce è non solo la stagionalità, il Menù infatti ha valenza di circa 4 mesi, ormai inseguita giustamente da diversi ristoranti, ma la tradizione mai offuscata dall’innovazione. I piatti vengono presentati con cura nei dettagli ma mai stravolti nelle forme e nei colori, le portate stuzzicano già alla vista e già lasciano intendere cosa si andrà ad assaporare; questo è uno dei fattori principali in una cucina che vuole essere gourmet ma tradizionale: il filo logico che collega ciò che vedo nel piatto e ciò che andrò a mangiare. Le portate si susseguono accompagnate dalle spiegazioni del Maitre di sala che con parole semplici e veloci illustra il piatto.

Frolla di grano saraceno di bavarese di albicocche, gel di lavanda e gelato al finocchietto selavatico.

Dietro le quinte di questo spettacolo culinario c’è lo Chef Massimo Romano. Nato a Capalbio ha evoluto la sua cucina viaggiando e lavorando tra Mosca, Parigi, Londra e Lisbona fino al trionfante ritorno in Patria. Il Ristorante è attivo da circa 1 anno ma ha già ottenuto il rispetto e la fama che merita grazie anche all’impegno che questi ragazzi hanno sposato di aiutare il territorio vinicolo di Cortona organizzando eventi come quello dell’8 Maggio che ha visto partecipare le cantine cortonesi e tanta gente curiosa ed appassionata di queste realtà.

Infine, motivo di orgoglio è anche lo spazio dedicato esternamente all’Enoteca, “l’Enoteca al Fresco” che permette agli ospiti di poter godere delle prelibatezze culinarie della struttura anche all’esterno coccolati dai caldi tramonti della Valdichiana.

Un’esperienza completa, ricca di sapori, bellezza e cultura che ci fa andar via con la carica motivazionale giusta per comunicare quanto l’amore e la cura per il proprio lavoro e per i propri sogni ripaga e gratifica.

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