Il 15 Giugno nell’Azienda Terre di Talamo, l’Imprenditore Marco Bacci ha presentato con orgoglio l’ambizioso progetto di Talamo a Mare, un vino affinato per un anno sotto il livello del mare.
Il blend di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Syrah nella sua versione “bagnata” è il protagonista della serata. Per la prima volta si vede affinare un blend di uve rosse toscane in fondo al mare. L’idea nata per caso, come tutte le astuzie geniali, fa riferimento all’attenzione che Marco anni fa diede ad una bottiglia di vino che riposava nella cambusa della sua amata barca a vela. Stappandola si sorprese di quanto fosse diversa e particolare rispetto ad altre bottiglie di vino precedentemente aperte su Terra ferma.
Così l’evento ha voluto essere un’occasione speciale ed unica per confrontare l’evoluzione delle due versioni di Talamo, che subiscono le stesse attenzioni fino al momento dell’affinamento in cui le loro strade si dividono: l’una riposerà in cantina, l’altra in acqua.
In particolare, grazie ad esperti subacquei, 9 gabbie con circa 9.000 fortunate prescelte bottiglie, sono state adagiate a 35 metri di profondità nella zona dell’Argentario. I moti del mare, la temperatura sempre costante di 16 gradi ed una pressione costante di 4,5 bar hanno permesso un riposo ottimale del vino. Per l’occasione sono state riportate sulla Terra ferma 1.200 bottiglie che ora asciugheranno, con annesse forme acquatiche, per qualche giorno prima di essere preparate per la vendita.
La bottiglia mostra caratteristiche di grazia, molto particolari. Anzitutto il vetro è ricoperto di ricordi marini che il solo profumo riporta al fascino del mare. Il tappo è tassativamente di vetro: la forma a fungo, il silicone chirurgico e naturalmente il materiale stesso, permettono la giusta conservazione del vino che in questo modo non verrà compromesso. Infine, l’etichetta che non poteva che essere anch’essa un tocco di eleganza ed innovazione, una targhetta di alluminio con inciso il nome del vino: Talamo a Mare.
Il confronto è stato onesto e significativo, il classico affinamento in cantina ci ha regalato un vino ben fatto, classicheggiante e di sicuro ottimo nella beva, la versione sorella, seppur simile nell’impostazione ha sicuramente sorpreso. Le bottiglie sul fondo del mare sono costrette a continui movimenti per via dei moti dell’acqua e per questo nelle gabbie, pur essendo ben costrette, spesso assumono posizione differenti.
Nella versione Talamo a Mare ogni bottiglia degustata è stata diversa, unica nel suo genere.
È ovvio che la mente e la percezione umana sia facilmente condizionabile ma sta di fatto che la particolarità di questa bottiglia ha messo d’accordo tutti gli esperti del settore li presenti, unendoli forse all’unanimità in un occasione più unica che rara.
Qualcosa a cui forse la proprietà non aveva pensato ma che potrebbe rivelarsi un arma vincente.
La serata è proseguita con una cena country chic con una vista a 180° sul mare, in compagnia di due simili ma diverse personalità.
Di seguito i commenti dei vini degustati :
Terre di Talamo Toscana Talamo 2018
Succososo e piacevole mostra note di amarene, prugne rosse e coriandolo. Corpo medio, tannini rotondi ed un finale slanciato ben eseguito. Piacevole e disteso nel sorso. Bevi ora. 93
Terre di Talamo Toscana Talamo a Mare 2018
È speziato e unico nel profilo sensoriale accattivante alterna note di prugne nere, more, salvia, maggiorana ed erbe mediterranee miste. È slanciato e dinamico e ricorda di bergamotto e chinotto nel profilo secondario. Corpo medio-pieno, tannini rotondi di grana finissima ed un finale sapido e centrato di fattura luminosa e suadente. Bevi ora. 95